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Capitolo 2 La cantieristica minore a Venezia
1 - Origini
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squeraroli al lavoro | Parlare della cantieristica navale veneziana, ed in particolare di quella minore, ove minore sta per indicare soltanto le dimensioni e non la qualit� del prodotto, � come entrare dalla porta di servizio nella essenza stessa della citt�. Innumerevoli sono stati, infatti, i legami che essa ha avuto con il tessuto pi� intimo di Venezia. L'influenza sullo sviluppo commerciale e sullo stesso vivere veneziano dell' "Arte degli Squeraroli" � stato enorme.Gli squeraroli erano coloro che lavoravano negli "squeri", come venivano chiamati a Venezia i cantieri per la costruzione di imbarcazioni.
| | La nascita, l'edificazione, lo sviluppo e la vita stessa della citt� sono stati possibili soltanto risolvendo in maniera ottimale il problema del trasporto acqueo; da sempre con barche si � approvvigionata la citt�, da sempre il mezzo acqueo ha consentito i commerci e tutt'ora la viabilit� acquea � essenziale per la vita cittadina. Gi� nella prima met� del VI secolo, il Prefetto Cassiodoro, rivolgendosi ai tribuni marittimi della Venetia, le massime autorit� civili della laguna, usa queste parole: "...e mentre di solito si legano alle porte di casa gli animali, voi alle vostre case di vimini e canne, legate le vostre barche."
Si pu� azzardare l'ipotesi che il veneziano dei primordi (vedi capitolo "STORIA DI VENEZIA"), e come e forse prima di lui gli altri lagunari di Ravenna ed Aquileia, prima di essere pescatore o commerciante debba essere costruttore e carpentiere navale. Poco a poco questo abitante di lagune, che costruisce e utilizza la sua imbarcazione per pesca o commercio, elabora e perfeziona la tecnica costruttiva. | | Nel tempo, con l'espandersi dei commerci nell'Adriatico e nel Mediterraneo e con i contatti con le tecniche navali bizantine, si arriva al lento passaggio dalla barca alla nave. Ed ecco che lo "Squerarolo" resta artigiano per produrre quei magnifici navigli che contribuiscono a far di Venezia la Serenissima Repubblica. |
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